Giro del Delfinato 2023, fuga vincente di Georg Zimmermann – 4° Giulio Ciccone, Jonas Vingegaard resta in Giallo

La sesta frazione del Giro del Delfinato 2023 si chiude con il successo di Georg Zimmermann. Il corridore della Intermarché-Circus-Wanty, che faceva parte della fuga iniziale, si è imposto sul traguardo di Crest-Voland regolando allo sprint un altro fuggitivo di giornata, Mathieu Burgaudeau (TotalEnergies), che è stato in grado di riprendere il tedesco a 500 metri dalla conclusione ma che ha poi iniziato la volata un po’ troppo presto, venendo così rimontato dal 25enne. Poco dietro, con un ritardo di otto secondi, Jonathan Castroviejo (Ineos Grenadiers) completa il podio di tappa e porta via i restanti 4″ di abbuono al gruppo, giunto all’arrivo a 48″ dal vincitore e regolato da Giulio Ciccone (Trek-Segafredo). In chiave classifica generale non cambia quasi nulla, con Jonas Vingegaard (Jumbo-Visma) che si mantiene saldamente al comando in vista delle due tappe decisive.

Il video dell’arrivo

Il racconto della corsa

Partenza a ritmi esagerati, con molteplici tentativi di fuga. A prendere corpo è un attacco con 18 uomini e tanti nomi di alto profilo: Lawson Craddock (Team Jayco AlUla), Eddy Finé (Cofidis), Alexis Vuillermoz e Mattéo Vercher (TotalEnergies), Matteo Jorgenson (Movistar), Andrea Bagioli (Soudal-QuickStep), Harrison Sweeny (Lotto Dstny), Omar Fraile (Ineos Grenadiers), Gianmarco Garofoli (Astana Qazaqstan), Fredrik Dversnes (Uno-X Pro Cycling Team), Greg Van Avermaet (Ag2r Citroen), Łukasz Owsian e Simon Guglielmi (Team Arkéa-Samsic), James Shaw (EF Education-EasyPost), Olivier Le Gac (Groupama-FDJ), Fred Wright (Bahrain Victorious), Matteo Trentin (UAE Team Emirates) e Florian Stork (Team DSM).

Il gruppo però non è d’accordo e la fuga non prende spazio anche per via di diversi tentativi di contrattacco, che portano la velocità del plotone ad aumentare. La situazione costringe peraltro al ritiro corridori acciaccati come Natnael Tesfatsion (Trek-Segafredo), Donavan Grondin (Team Arkéa-Samsic) e Manuele Boaro (Astana Qazaqstan). Il gruppo assorbe quindi gli attaccanti, a eccezione di Fraile, che rimane al comando da solo per qualche chilometro. Dietro lo spagnolo, però, infuria la lotta per i punti del GPM, che porta Pierre Latour (TotalEnergies) a passare per primo in vetta alla Cote de Clermont-en-Genevois.

Plotone di nuovo compatto, quindi, ma dopo il GPM riescono ad avvantaggiarsi Georg Zimmermann (Intermarché-Circus-Wanty), Simon Guglielmi (Team Arkéa-Samsic), Alexis Vuillermoz, Mattéo Vercher e Mathieu Burgaudeau (TotalEnergies), Matteo Jorgenson (Movistar), Lawson Craddock (Team Jayco AlUla), Andrea Bagioli e Dries Devenyns (Soudal-QuickStep), Matteo Trentin (UAE Team Emirates), Jonathan Castroviejo (Ineos Grenadiers), Axel Zingle (Cofidis), Andrey Amador (EF Education-EasyPost) e Nans Peters (Ag2r Citroen). Il gruppo stavolta lascia fare e i 14 arrivano rapidamente ad avere 2′ di vantaggio, che diventano 3′ abbondanti quando i chilometri percorsi sono 80. A quel punto, in testa al gruppo si mettono gli uomini della Uno-X, che tengono il divario stabile.

Successivamente, si uniscono al lavoro anche la Trek-Segafredo e il Team DSM. I loro sforzi combinati tengono la fuga vicina, tanto che ai -40 dall’arrivo i battistrada hanno solo poco più di due minuti di vantaggio. La salita del Col des Aravis porta allo sfaldamento del gruppetto in fuga: si staccano, fra gli altri, Jorgenson e Vuillermoz. Ai -5 dalla vetta allungano Burgaudeau e Castroviejo e poco dopo si riporta su di loro Zimmermann: con il tedesco c’era anche Bagioli, ma il lombardo non riesce a chiudere il buco e paga lo sforzo, perdendo terreno e venendo raggiunto dagli altri “sopravvissuti” della fuga, ovvero Peters, Trentin e Guglielmi. I tre battistrada scollinano il GPM con una trentina di secondi sugli inseguitori e 1’30” sul gruppo.

La successiva discesa, resa anche un po’ pericolosa dalla strada umida, non modifica la situazione e il terzetto al comando inizia così lo strappo della Côte de Notre-Dame-de-Bellecombe con lo stesso vantaggio. I tre si danno cambi regolari e scollinano tutti assieme, mentre dietro Trentin e Peters staccano Bagioli e Guglielmi nel tentativo di riavvicinarsi; nel plotone, invece, dopo una trenata di Kenny Elissonde (Trek-Segafredo), si portano davanti prima Tiesj Benoot (Jumbo-Visma) e poi la UAE Team Emirates, che impongono un ritmo regolare ma forte, che screma ulteriormente il gruppo.

Dopo una brevissima discesa, Castroviejo, Burgaudeau e Zimmermann attaccano il duro strappo finale di 2300 metri verso il traguardo di Crest-Voland. Al cartello dei due chilometri all’arrivo, Zimmermann decide quindi di muoversi, prendendo qualche metro di vantaggio e aumentando pian piano il gap, ma dietro Castroviejo e Burgaudeau non mollano, rimanendo in vista del tedesco. L’azione del corridore della Intermarché-Circus-Wanty sembra farsi un po’ più pesante poco dopo la flamme rouge, dunque Burgaudeau decide di provare il tutto per tutto per riportarsi sul 25enne, staccando Castroviejo e andando ad agganciare il battistrada a 500 metri dalla conclusione, quando la strada spiana.

I due si studiano per qualche secondo, ma poco dopo il transalpino inizia lo sprint; di strada verso il traguardo ce n’è però ancora molta, e Zimmermann riesce a mettersi sulla scia di Burgaudeau e trova la forza per superarlo nuovamente, andando così a conquistare la vittoria. Castroviejo chiude con un ritardo di otto secondi, mentre il gruppo giunge all’arrivo 48″ più tardi, con quasi tutti i big. A pagare dazio nel finale dopo una fiammata di Jonas Vingegaard (Jumbo-Visma) all’ultimo chilometro (ma il danese desiste presto dall’azione) sono soprattutto Mikel Landa (Bahrain Victorious), Carlos Rodriguez (Ineos Grenadiers) e David Gaudu (Groupama-FDJ), che cedono qualche secondo.

Risultato Tappa 6 Giro del Delfinato 2023

Classifiche Giro del Delfinato 2023

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